Sabato scorso, perfetta giornata di sole, mi son trovato costretto a casa dal bambino malato. Meglio così, qualche passeggiata sotto casa, un buon libro ed una lettura approfondita del giornale… E mi trovo un noto inserto economico di un noto giornale italiano che su 2 paginoni 2 mi descrive
la situazione dei mercati come brutta ma non bruttissima, che le valutazioni dei titoli sono ancora ragionevoli, che ci sono possibili ulteriori discese “drammatiche”. Oggi registro cali nel 2022 tra il 20 e il 30% sia su portafogli azionari e obbligazionari.
E’ proprio da sabato che ho addosso la sensazione che… ci siamo, siamo arrivati quasi al fondo. Quando il mercato ha spremuto bene qualunque goccia di ottimismo, li potrebbe esserci una svolta.
Analizziamo la situazione di oggi, le banche centrali stanno combattendo l’inflazione con rialzi di tassi, ancora da completare. Tradotto: stanno cercando di rallentare l’economia anche rischiando recessioni per calmierare un’inflazione che è stata fuori controllo.
Le discese diffuse su equity e bonds da inizio anno hanno anticipato tutto ciò. E per dichiarazioni dei banchieri centrali siamo verso la fine di questi rialzi, mi riferisco in particolare agli USA (3,25 i tassi ad oggi, aspettative di 4,50) e in parte all’Europa (1,25 oggi, credo arriverà a 2,50 , non troppo oltre per la vecchia Europa)
Il ragionamento è tutto qui, il mix tra anticipo dei mercati e la prossima pausa/interruzione delle politiche restrittive.
Quest’estate abbiamo previsto un rimbalzo, proviamo a replicare.
Obbligazionario, oggi è innegabile che i rendimenti sono tornati e c’è del valore. Vero che non è finita, alcuni rialzi di tassi sono ancora da fare, ma investire gradualmente nei prossimi mesi garantisce rendimenti per il futuro medio periodo.
Azionario, manca ancora un pezzo, quello del terrore finale probabilmente (la butto li, un 5/10% di discesa) ma le valutazioni cominciano ad essere interessanti , i margini anche in condizioni future sono in discesa ma non in crollo . In passato ho già scritto come l’azionario in scenari di
inflazione sconta un crollo iniziale dovuto alla contrazione dei margini immediati ma poi il mercato si riposiziona su un asset che ingloba gli incrementi dei prezzi.
Conclusione, aspetto nel prossimo periodo un titolo drammatico del famoso giornale, non manca molto, sarà il segnale per la ripartenza.
“Bisogna essere timorosi quando gli altri sono avidi e avidi quando gli altri sono timorosi” W.Buffett